Comunicato

Mi accingo a redigere queste poche righe che indirizzo a tutti gli organi di stampa in quanto la vicenda che vi narro e la mia persona sono state oggetto di una campagna di stampa denigratoria prima ancora che la Giustizia avesse compiuto il suo corso.

Ho svolto la funzione di Dirigente dei Servizi Generali Amministrativi per il Ministero dell’Istruzione per ben 36 anni e, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Mazzatinti” di Gubbio, per circa un ventennio sino al mio pensionamento avvenuto nel 2012 insieme al Preside di allora, Prof. Dario Missaglia.

La Dott.ssa Maria Marinangeli, attuale dirigente scolastico del Mazzatinti, compiva subito dopo il suo insediamento una attività di controllo contabile della precedente gestione, svolta con l’ausilio della nuova dirigente amministrativa e segnalava presso la Procura della Repubblica asserite mancanze e violazioni riscontrate dai medesimi esperti che, durante il mio servizio, avevano assunto il ruolo di revisori dei conti del Liceo.

A seguito di una accurata indagine, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia, Dott. Valerio D’Andria, disponeva l’archiviazione del procedimento motivando che “gli esborsi risultano tutti connessi ad attività professionali effettivamente svolte o, comunque, ad impegni da ricondurre alla finalità di assicurare all’istituto scolastico maggiori risorse e una più ampia offerta formativa”. Il G.I.P. valutava, inoltre, rilevante la considerazione secondo cui i revisori contabili non avevano mai segnalato alcuna anomalia sino a quel momento.

Nonostante l’archiviazione del procedimento in sede penale, la Procura Regionale presso la Corte dei Conti mi citava in giudizio unitamente al Preside Missaglia richiedendo la restituzione di circa € 70.000,00 in favore della scuola. All’esito del giudizio di primo grado la Corte dei Conti Umbra mi condannava a pagare oltre € 20.000,00 e condannava il Preside Missaglia a pagare oltre € 5.000,00. 

La Procura Regionale della Corte dei Conti proponeva appello per la restituzione integrale delle somme. Proponevo anche io appello  insistendo perché fosse riconosciuta la mia correttezza nell’espletamento delle mie mansioni lavorative. All’esito del giudizio di appello, con sentenza pubblicata il 5.10.2020, sono state integralmente riconosciute le mie ragioni (ad eccezione di una somma irrisoria contestatami). 

Ha osservato il Supremo Consesso di Giustizia Contabile che la Corte dei Conti perugina, “non abbia sufficientemente supportato il proprio convincimento non avendo indicato le ragioni che l’hanno indotta a ravvisare nella condotta antidoverosa una connotazione di particolare superficialità e di significativa divergenza dalla condotta esigibile”. Prosegue la Corte dei Conti romana nell’affermare che nella mia condotta non vi sono gli “estremi tipologici e contenutistici della negligenza, imprudenza o imperizia nonché superficialità o leggerezza del comportamento, significative di una patente disaffezione per le vicende della cosa pubblica, sulle quali, e dentro le quali, il Giudice è tenuto normativamente a modellare la gravità dell’elemento psicologico richiesto dalla legge per l’affermazione della responsabilità amministrativa”

In sostanza, il Supremo Consesso di Giustizia Contabile ha nei fatti riconosciuto la mia buona fede e la mia correttezza nella gestione amministrativa del Liceo di Gubbio negli anni. Tengo a precisare che ho amato quella scuola tantissimo riconoscendone l’importanza culturale e sociale per la città di Gubbio e, grazie a dedizione e serietà, unitamente a tutti i dirigenti che si sono succeduti, sono stati raggiunti obiettivi rilevantissimi.

Ringrazio tutti i miei numerosi amici che mi hanno supportato in questi lunghi anni di attesa che fosse fatta luce e giustizia su questa vicenda; tutti loro non hanno mai dubitato della mia persona e della mia professionalità alla quale ho sempre tenuto più di ogni altra cosa. Un grazie particolare va all’Avv. Mario Bruto Gaggioli Santini che mi ha sostenuta ed egregiamente difesa: un ringraziamento va pure ai suoi validissimi collaboratori di studio Avv. Valentina Tomassoli e Avv. Nicolò Minelli.

Dott.ssa Anna Maria Monacelli